domenica 20 giugno 2010

Recensione: "Shopping con Jane Austen" di Laurie Viera Rigler

E con questa recensione vi saluto.Il blog riprenderà le sue funzioni vitali mercoledì.

TramaAvete mai sognato di vivere nelle pagine del vostro romanzo preferito? A Courtney è capitato spesso, leggendo “Orgoglio e pregiudizio”. Da inguaribile romantica quale è, Courtney crede di aver incontrato il suo Mr. Darcy quando Frank la chiede in moglie. Ma proprio il giorno prima delle nozze, sorprende Frank con un’altra donna e lo lascia. Disperata, la ragazza affoga il suo dolore nell’alcol e poi sprofonda in un sonno consolatorio. Quando si risveglia, non è più nella sua bella casa di Los Angeles nel XXI secolo, ma in una magione inglese di inizio Ottocento. Si ritrova così a vivere nel mondo di Jane Austen e a fare i conti con una realtà molto diversa da quella che si era immaginata...


Recensione
Se cercate un libro che riesca a far rivivere atmosfere anche solo vagamente austeniane state lontani da questo libro!
Sia chiaro non è un brutto romanzo ma manca totalmente di quei personaggi, ambientazioni, arguzia, stile che hanno fatto grande, e unica direi, una scrittrice come Jane Austen. La Rigler pecca un pò di presunzione in questo suo tentativo, fallito temo, di sfruttare il sempreverde successo dell'autrice inglese e alla fine non osa come dovrebbe e confeziona un romanzo stucchevole, a tratti divertente ma non quanto ci si aspetterebbe, personaggi parecchio insipidi e una protagonista che pensa, pensa troppo e non fa i fatti o se li fa ti verrebbe voglia di darle un calcione. Il libro parte ex abrupto, non c'è quindi un'introduzione vera e propria e il lettore si ritrova subito con la protagonista, Cortney, che si risveglia nel letto e nel corpo di una donna dell'Ottocento.Il problema è che non viene spiegato come succede e benchè molti dei dubbi  si sbroglino durante la narrazione, le falle e i buchi della storia sono frequenti e vistosi. La storia in sè è carina anche se si capisce subito dove si voglia andare a parare e l'effetto sorpresa va scemando pagina dopo pagina quando ci rende conto che vi sono troppi punti in comune con "Orgoglio e pregiudizio", libro che la protagonista cita in continuazione e in modo quasi ossessivo. Il personaggio maschile, Mr. Edgeworth, credo che nelle intenzioni dell'autrice sarebbe dovuto essere una specie di nuovo di Mr. Darcy...beh, tentativo fallito all'ennesima potenza. Il tale non potrebbe competere neanche con un capello del mitico, insuperabile e inimitabile Mr. Darcy, figuriamoci riuscire a soppiantere nell'immaginario collettivo l'uomo letterario più desiderato di tutti i tempi!
Ho apprezzato moltissimo la descrizione degli usi e i costumi dell'ottocento così come le evidenti difficoltà che Cortney, una ragazza come noi del XXI secolo, deve affrontare in un mondo tutto nuovo con regole e abitudini del tutto differenti da quelle odierne, anche se avrei preferito qualche approfondimento in più in merito.
La cosa che invece mi ha lasciata davvero annichilita è stata la scrittura. Non so se è colpa della traduzione o dell'autrice stessa ma questo libro è scritto malissimo!I tempi verbali sono allucinanti con passaggi tra presente e passato che mi hanno dato sui nervi. E poi dubito che nell'Ottocento una figlia si rivolgesse alla madre o al padre dando loro del tu, una caratteristica di questo libro che mi ha urtata non poco!
Nonostante tutto si tratta di un libro leggibile e abbastanza carino che consiglio a chi desidera passare qualche pomeriggio in modo rilassato e spensierato ma nulla di più e a chi masochisticamente, non riesce a fare a meno di leggere qualsiasi cosa abbia nel titolo o nella trama il nome "Jane Austen" perchè tanto so bene che non sarà il mio giudizio a far decidere loro se acquistare questo libro o meno!

Giudizio: ***

8 commenti:

  1. Altra sola insomma, se non proprio sola, "soletta". Ma la Austen sta lassù nell'Olimpo, imitata e mai raggiunta. Grazie della recensione, io mi lascerò tentare solo da Mr Darcy Vampyre, senza aspettarmi nulla.
    Bluefly

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  2. "Soletta" è la parola giusta!Niente di trascendentale ma si fa leggere.
    Mr Darcy Vampyre lo leggerò di sicuro anch'io, non riesco a fare a meno di essere attirata da questi libri.So bene che sono tutte trovate commerciali per sfruttare il successo della Austen eppure ogni volta ci ricasco...

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  3. Faccio parte della categoria "masochista": quindi l'ho comprato!!! Benché le recensioni non siano delle migliori! Il fatto è che per esempio la formula del Lost in Austen televisivo è stata vincente e sarebbe stato meglio se da quel format producessero la versione cartacea. Però, accidenti che peccato, questo libro nelle premesse prometteva bene! Una fan del 2000 di Jane che si trova catapultata in quel contesto! Però essere una fan di Jane non significa SAPER SCRIVERE un romanzo all'altezza di un contesto a noi lontano come quello dell'Inghilterra Regency...

    ;-)

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  4. Salve! Capito per la prima volta in questo blog proprio perchè cercavo qualche recensione del libro, che sto leggendo in questi giorni. Condivido la considerazione che si tratta di una lettura "leggera", buona per un weekend rilassato (e in effetti l'ho iniziato sabato e lo terminerò oggi). Poco approfondimento, personaggi superficiali (non "trattati in punta di penna", come fa la Austen anche con le figure di contorno), protagonista che non suscita grande identificazione, ma tant'è... l'ho affrontato per quello che è - un libro scacciapensieri - e a conti fatti non mi dispiace, trovo che faccia il suo mestiere di buon passatempo.
    Quello che trovo abbastanza intollerabile (e che mi fa sospettare che molta della sciatteria rilevata nella scrittura dipenda dalla traduzione) è la versione italiana del titolo "Confessions of a Jane Austen addict": "Shopping con Jane Austen". Parliamone... Mi suona come un ruffianissimo richiamo a Sophie Kinsella, i cui libri - per carità - hanno una propria dimensione e dignità... ma appunto: propria. Nulla a che vedere con "questo" libro, e tantomeno con i romanzi di Jane Austen (per inciso: guai a chi la tocca!).
    Michela
    P.S. = scusate la prolissità!

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  5. Michela, il titolo è chiaramente un richiamo alla saga della Kinsella.E' il solito titolo campato in aria per per attirare ancora di più i lettori, ovvio!Peccato che nel libro di "shopping" con Jane Austen non ce ne sia neanche l'ombra!

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  6. si keira perxhè ci sono 4 serie che seguo che misteriosamente non sono più state pubblicate. e stan nicholls era tra quelle.
    compresa melissa marr, stuart hill e Cecilia Dart-Thornton.

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  7. Salve!
    Mi chiamo Claudia e sono capitata in questo blog alla ricerca di pareri sul libro della Rigler, che ho appena finito di leggere.
    Concordo con chi ritiene che sia una mezza delusione: al di là di tutte le critiche, trovo che la storia portante sia stata raccontata in maniera per niente coinvolgente per non dire noiosa.
    Avrei voluto consigliare questo libro alla mia più cara amica, anche lei appassionata della Austen, ma, dopo averlo letto, ho desistito da questo proposito.

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