mercoledì 27 aprile 2011

Recensione: "Porcaccia, un vampiro! (fralezza)" di Giusy de Nicolo

Titolo: Porcaccia, un vampiro! (fralezza)
Autore: Giusy de Nicolo
Editore: Mammaeditore
Pagine: 156
Prezzo: 9,80€
Data d'uscita: 28/08/2010

«Allora Andrea Magli» iniziò, «ho due possibilità, ti uccido o ti lascio andare. Tu che consigli?»
«Io...per favore...non...»
«Lo immaginavo» sorrise.
Pasta al burro a fine mese. Una città hard rock come Bari. La faida dello zerbino con la famiglia del secondo piano.
Andrea "Cespuglio" Magli è uno studente con la sindrome del criceto.
Ludovico, dark e fascinoso, sembrerebbe l'ideale per toglierlo dalla gabbia, se non fosse un vampiro pericolosamente bisex e per giunta nel mirino del racket.

Recensione

Lo dico sinceramente, dopo gli ultimi trascorsi personali con le letture di questa casa editrice, ed essendo una produzione molto conterranea, non era mia intenzione leggere questo libro o per lo manifestare tale lettura pubblicamente. Dico questo non perché potessi essere di parte, ma proprio per il contrario. Sarei rimasta male nel giudicare il lavoro di qualcuno che “conosco”, anche se virtualmente, da lungo tempo, e che forse non avrei apprezzato, ma bisogna pur farlo con tutta la sincerità possibile.
Giudicare il lavoro di uno scrittore italiano lo reputo difficile, e forse la cosa sarà strana, ma è un peso enorme che forse non si avverte se il commento è rivolto a un libro straniero.
C’è questo senso di vicinanza che t’impedisce di essere totalmente razionale, ma che ti fa provare per la lettura sensazioni controverse e non sempre lucide.
Fortunatamente però, forse grazie a qualche congiunzione astrale, mi sono decisa a leggere questa “porcaccia” e il risultato è stato sorprendente.
E’ una lettura complessa e attenta anche se di poche pagine. Lo stile è pulito, sciolto e sicuro di chi sa cosa vuole raccontare e lo fa nel migliore dei modi. Per giudicare, o meglio, per capire chi è Andrea non occorre basarsi sul suo passato, su chi frequenta e quale sia la sua storia. Andrea si lascia scoprire attraverso i ricordi, attraverso le sensazioni che prova, ma soprattutto lascia che sia il lettore a determinarne la reale identità del protagonista. Potrebbe essere una persona qualunque, uno studente universitario di Bari che ti sfiora la spalla per caso mentre passeggi per piazza Ferrarese. Non è attraverso la conoscenza del sovrannaturale, del misterioso vampiro in cui s’imbatte quasi sfacciatamente per caso nel bel mezzo della notte a determinare le sue mosse successive, ma è la conoscenza di chi sia Ludovico, il voler andare oltre le apparenze a cambiargli la vita.
Come prima opera cartacea si capisce non solo come non occorra intessere chissà quale paradossale trama per far breccia nel lettore, ma come la vita malsana che ci circonda offra più che buone possibilità di sviluppare ad una storia con mordente.
Lasciate perdere la gergalità del territorio, lasciate perdere i vampiri affascinanti, poderosi o sbrilluccicosi ed accogliete nelle vostre vite amicizie impossibili perché potrebbero portarvi non solo a vivere strane situazioni, ma provare sentimenti improbabili che solo a mente lucida sembrerebbero semplici e facili da accettare.
Porcaccia, un vampiro! è un libro immediato, di rude vita quotidiana, e di scoppiettante immediatezza. Un libro che sa come coinvolgere al massimo il lettore e soprattutto sa come i finali scoppiettanti e pervasi da un’umoristica teatralità possano essere la giusta guida per un piacere semplice ed immediato. Consigliato senza dubbio per chi cerca il sovrannaturale nel vicino della porta accanto.

Giudizio: ★★★★+

4 commenti:

  1. E' davvero un bel romanzo, molto ironico ma con un lato malinconico
    Lo consiglio a tutti

    RispondiElimina
  2. Sono a pancia all'aria e agito le zampine facendo ron ron.

    RispondiElimina
  3. Giusy è davvero brava e porta avanti all'interno della Mamma Editori un genere particolare e interessante, diverso da quello delle altre autrici ma ugualmente molto apprezzato! Vai Giusy sei tutte noi!!!

    RispondiElimina
  4. Splendido il libro, come più volte ho avuto modo di dire, ma bellissima anche questa la recensione, non avrei saputo rendere meglio in poche righe il senso di questo che è indubbiamente, indipendentemente dal genere e da qualunque altra considerazione, una delle migliori produzioni letterarie italiane del 2011.

    RispondiElimina